Fase 2: cosa cambia nelle città che riaprono il 4 maggio

In Piemonte il governatore Cirio annuncia il ‘Bonus Piemonte’ per bar ristoranti e parrucchieri. A Firenze dal 4 riaprono i parchi, guanti su bus-tram. 70 sindaci a Toti: stop ordinanze.

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Il tempo per riorganizzarsi c’è stato. Lunedì 4 maggio inizia la Fase 2 decretata dal governo e, anche se nella sostanza non sembrano cambiare di molto le restrizioni volute a marzo, qualcosa si muove, seppure a piccoli passi. I governatori e i sindaci hanno spiegato cosa succederà nelle loro regioni e nelle loro città. Partiamo dal Piemonte perchè il governatore Alberto Cirio ha deciso di aiutare i piccoli imprenditori senza gli aiuti promessi da Conte. Il presidente ha  annunciato un ‘Bonus Piemonte’. La misura prevede un contributo a fondo perduto per aiutare le aziende a riaprire. Vale 2.500 euro per ristoranti, gelaterie, catering, bar (10.032), estetiste e parrucchieri, sale da ballo e discoteche. Per le gastronomie, le piadinerie, le pizze al taglio e per le spa, il bonus è di 2.000 euro. L’intervento vale 88 milioni di euro complessivi e prevede l’accredito della somma direttamente sul conto corrente delle aziende.

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Cosa cambia a Roma

“Ci stiamo preparando ad aprire in sicurezza ville storiche, parchi e giardini pubblici di Roma, che da lunedì torneranno ad essere accessibili anche se con le dovute cautele e limitazioni”. Lo ha detto su Facebook la sindaca Virginia Raggi. La prima cautela “la più importante per evitare nuovi contagi, è il divieto di assembramento – spiega – Ma sarà comunque possibile passeggiare e fare attività fisica individuale nel rispetto delle distanze dalle altre persone”. Nella Capitale bus e metro fino alle 23.30, esercizi commerciali aperti fino alle 21.30 ma take away e delivery consentiti anche oltre, ora di punta spalmata dalle 8.30 alle 11.30 e l’80% dei dipendenti capitolini in smart working. E poi stazioni, bar e locali sorvegliati speciali con droni a sorvolare i parchi che iniziano a riaprire i cancelli, prime fra tutte Villa Borghese e Villa Pamphilj. 

Napoli dal 4 maggio

“Nell’avvicinarsi a questa fase 2, se si innestano il caos istituzionale voluto e la frenesia popolare anche giusta dopo due mesi, c’è il rischio che la situazione diventi incontrollabile non solo qui a Napoli ma in tutta Italia”. Lo ha detto all’Ansa il sindaco Luigi de Magistris. Il primo cittadino in questi mesi più volte ha chiamato in causa la “distonia” tra la linea del Governo e le ordinanze adottate dalla Regione Campania.

Sì al cibo d’asporto, niente fasce orarie per passeggiare e sì alla possibilità di correre in Campania. La decisione della Regione è arrivata dopo un “incontro di merito con la task force e i rappresentanti delle Camere di Commercio della Campania”. “Si è decisa la riapertura all’attività dell’asporto sulla base di queste norme – si legge nella nota – Il servizio viene svolto sulla base di prenotazioni telefoniche o online; il banco vendita sarò posto all’ingresso dell’esercizio commerciale; i gestori sono responsabili del distanziamento sociale e anche di quello di eventuali riders per il delivery; è assolutamente obbligatorio l’uso da parte del personale di mascherine e guanti; il mancato rispetto delle norme comporterà la chiusura per una settimana del locale”“Si è deciso inoltre – prosegue la nota – anche in conseguenza delle decisioni di questa mattina, di eliminare le fasce orarie in cui era consentita l’uscita dei cittadini. Rimane in vigore la fascia oraria tra le 6 e le 8,30 del mattino che viene riservata a quanti intendono svolgere attività sportiva anche con corsa veloce e senza mascherina (jogging), rispettando comunque il distanziamento sociale”.

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La Fase 2 a Firenze

Parchi, fra cui quello delle Cascine e l’Anconella, e cimiteri riaperti, supporto alle famiglie con bambini nelle aree verdi, guanti obbligatori su bus e tram: sono alcuni dei punti dell’ordinanza del Comune di Firenze . “Il 4 maggio – ha spiegato il sindaco Dario Nardella – aprono parchi e giardini: non tutti, una prima parte. Il 4 aprono anche i cimiteri. Il 6 maggio invece partiamo con gli orti urbani, e con le attività di assistenza alle famiglie con bambini nei giardini e nei parchi. Poi la settimana successiva, sulla base delle risultanze del monitoraggio, prevederemo l’apertura anche di ulteriori parchi e spazi verdi”. Chi esce di casa è bene che si porti la mascherina, anche se pensa di uscire da solo”. Per Nardella “la fase 2 non è la fase del ‘tana libera tutti’, noi puntiamo sul senso di responsabilità e sul senso civico dei cittadini”, un appello rivolto “con la soddisfazione di aver constatato che in queste settimane i fiorentini, nell’insieme, si sono comportati abbastanza bene”.

Milano

Con la riapertura parziale della città che inizierà da lunedì a Milano, le zone a traffico limitato, Area B e Area C, rimarranno sospese. Lo ha stabilito il sindaco, Giuseppe Sala, con un’ordinanza che è stata firmata venerdì e che prevede di prolungare la sospensione delle due Ztl, quella del centro città, Area C, e quella che coinvolge quasi tutta Milano, Area B, fino al 31 maggio. Il provvedimento del Comune riguarda anche la sosta che rimane “libera e gratuita” fino al 31 maggio, “negli spazi di sosta riservati ai residenti, le cosiddette strisce gialle, e negli spazi di sosta a pagamento, le strisce blu, su tutto il territorio cittadino”.

Il 4 maggio in Veneto e Liguria

“Quando dico che il Veneto è pronto a riaprire, fatto salvo il parere della Comunità scientifica, voglio dire che se il Comitato vuole tentare un’apertura, oggi, domani noi ci siamo”. Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel consueto punto stampa sull’emergenza Coronavirus. “Il che non vuol dire – ha aggiunto – che sto promuovendo cose che non si possono fare, ma semplicemente che la rete sanitaria veneta è pronta ad affrontare tutto”.

Una settantina di sindaci liguri hanno sottoscritto un documento con il quale si invita il governatore ligure Giovanni Toti a non disporre nuove ordinanze nella gestione della Fase 2 “privilegiando realismo e senso di responsabilità”. Tra i firmatari i sindaci di Savona, Caprioglio e Imperia, Scajola. “In linea con quanto affermato dal presidente di Anci, Decaro, che ha giustamente stigmatizzato il ‘protagonismo regionale'” i sindaci ribadiscono “la necessità di una coerenza istituzionale tra le decisioni dello Stato e degli Enti territoriali”. 

Fase 2: cosa cambia nelle città che riaprono il 4 maggioultima modifica: 2020-05-02T17:26:26+02:00da riccirinaldonew
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One Response

  1. myblog.it
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