Il medico che vuole guarire gratis gli italiani contagiati costretto a chiudersi la bocca

Il profilo Facebook del primario di Mantova, Giuseppe de Donno, è stato oscurato o si è oscurato da solo? Leggiamolo insieme. 

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Nel paese dei balocchi ci sono troppi Pinocchio per riconoscere quello vero. E troppi Lucignolo, per non parlare di quanti gatti e volpi si aggirano sulle strade italiche. E’ il Paese in cui Mangiafuoco paga un tecnico della task force 800 euro al giorno, quando la stessa cifra soddisferebbe la vita di una famiglia normale in un mese, tirando la cinghia ovviamente. Il paese dei balocchi fa i conti in tasca agli altri perche le proprie tasche sono piene. Non si può chiamarla favola, come quella di Collodi, perchè i bambini non sarebbero d’accordo: mancano la fatina e il saggio grillo parlante. Ma torniamo con i piedi per terra.

Giuseppe De Donno, primario di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova sembrerebbe essere  ‘scomparso’ dal web. La notizia corre sul filo della rete, e sono molte le ipotesi che si inseguono sulla strana ‘sparizione’ all’indomani della presenza del medico a ‘Porta a Porta’, dove ha parlato della terapia con il plasma dei pazienti guariti dal Covid per curare nuovi malati. E qui potrebbe nascere il problema. De Donno è stato criticato, quasi deriso per le sue convinzioni, e a lanciargli accuse sono soprattutto quei virologi ‘scelti’ dal sistema per rappresentare la voce del governo: in prima fila Roberto Burioni, ma anche i medici dello Spallanzani di Roma. Sembra quasi ci sia una corsa a chi trovi per primo la cura per il Covid-19, e chi lo farà dovrà avere per forza l’egida ufficiale e statale del Ministero della Sanità. Non importa se il metodo De Donno funziona, come già ampiamente dimostrato, perchè non può essere un ‘cane sciolto’ a trovare il rimedio alla pandemia. Degno di un Paese statalista, dove la dittatura oscura il pensiero degli altri. Altro che Cina! E di fatto il primario di Mantova è stato oscurato, e non importa se oggi spiegano che De Donno si sia escluso da solo dai social in segno di protesta. Ciò che importa è che sia arrivato a farlo, e non certo per divertimento. La sua è stata una scelta indotta. 

Il suo ultimo post

Il suo ultimo post

Il primario ha denunciato più volte di essere stato trattato da ‘ciarlatano’ mentre la sperimentazione con il plasma autoimmune, ha più volte affermato, “è una sperimentazione seria”. Proprio sui suoi profili Facebook, qualche giorno fa De Donno scriveva: “Il plasma iperimmune ci ha permesso di migliorare ancora di più i nostri risultati. È democratico. Del popolo. Per il popolo. Nessun intermediario. Nessun interesse. Solo tanto studio e dedizione. Soprattutto è sicuro. Nessun evento avverso. Nessun effetto collaterale”. L’ingenuo professore ha parlato troppo al cuore degli italiani, e lo ha fatto con il suo cuore. Ecco perchè non piace alla ‘casta’. Troppo buono, troppo ‘economico’, troppo sincero e, si sa, per fare politica e business la sincerità non può essere di casa.

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Il profilo di Giuseppe De Donno oscurato ha scatenato dubbi complottisti, suffragati dal fatto che il dottore era stato ospite a Porta a Porta, dove ha parlato della terapia con il plasma dei pazienti guariti dal Covid per curare nuovi malati. Il 2 maggio scorso De Donno  in uno status su Facebook successivamente cancellato si era lanciato in una polemica con Roberto Burioni: “Il signor scienziato, quello che nonostante avesse detto che il coronavirus non sarebbe mai arrivato in Italia, si è accorto in ritardo del plasma iperimmune”, aveva scritto in un post. “Forse il prof non sa cosa è il test di neutralizzazione. Forse non conosce le metodiche di controllo del plasma. Visto che noi abbiamo il supporto di AVIS glielo perdono. Io piccolo pneumologo di periferia. Io che non sono mai stato invitato da Fazio o da Vespa. Ora, ci andrà lui a parlare di plasma iperimmune. Ed io e Franchini alzeremo le spalle, perché…. importante è salvare vite! Buona vita, quindi, prof Burioni. Le abbiamo dato modo di discutere un altro po’. I miei pazienti ringraziano”. Ma le persone oneste non devono avere paura: l’altro ieri infatti, De Donno aveva annunciato a Tv2000 che “Tra pochi giorni pubblicheremo la nostra produzione scientifica sulla plasmaterapia. Nei 48 pazienti arruolati non abbiamo avuto alcun decesso, anzi sono tutti guariti. Chiedo ai nostri legislatori che una volta pubblicato il lavoro ci diano la possibilità di usare il plasma iperimmune come si usano altri farmaci perché è un’arma che agisce contro il coronavirus”. “Se dovessi scegliere tra salvare una vita ed andare in carcere non ho dubbi. Anche se non dovessi avere l’autorizzazione del comitato etico per me la vita è sacra”, aveva aggiunto il primario sottolineando: “La plasmaterapia è un atto democratico, viene dai pazienti e torna ai pazienti. I guariti donano il loro plasma ricco di anticorpi che serve per curare altre persone. Ogni donatore riesce a far guarire due pazienti riceventi”. Una scelta ‘democratica’: e se fosse questo il vero problema?

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Il medico che vuole guarire gratis gli italiani contagiati costretto a chiudersi la boccaultima modifica: 2020-05-07T11:19:48+02:00da riccirinaldonew
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