Sei cristiano? Allora lavori nelle fogne! Ecco dove succede

Il New York Times scopre la triste vita che i cristiani sono costretti a condurre in Pakistan: più intoccabili degli intoccabili, possono lavorare solo nelle fogne, dove molto spesso perdono la vita.
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Essere cristiani in un paese come il Pakistan in prevalenza musulmano, non è mai stato facile. E quando non vengono uccisi in attentati, i cristiani sono costretti ad umiliazioni pesantissime, e all’emarginazione. In Pakistan, i discendenti degli indù appartenenti alla casta più bassa, convertiti al cristianesimo, si trovano relegati a lavori sporchi e umiliati e derisi dagli altri abitanti della popolazione. I lavoranti nelle fogne sono visti come i peggiori appartenenti alla casta degli intoccabili, ed è per questo che soltanto i cristiani vengono assunti per questo genere di mansioni, con lo Stato che incoraggia apertamente questa vergognosa discriminazione.

Mary James Gill,  ex parlamentare, ha fatto pressioni per anni per far sì che il governo vietasse formalmente il lavoro di pulizia manuale delle acque reflue. Ma la maggior parte di coloro che si occupano di questo lavoro sono poveri e analfabeti, ed è per questo che le autorità riescono a convincerli ad accettare l’incarico, visto da loro come uno mezzo di sostentamento. I cristiani rappresentino solo l’1,6% della popolazione pakistana che conta circa 200 milioni di abitanti, l’80% di questi si occupa di lavori nelle fognature.

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A riportare la storia di Eric e Michael,  è stato il New York Times. Una storia, la loro, che ha avuto una forte risonanza mediatica in tutto il mondo dopo la recente ondata di morti che si è verificata tra i cristiani addetti alle pulizie dei liquami fognari. Un lavoro che viene svolto senza alcun tipo di protezione: immergendosi nelle fogne senza abiti adeguati, senza guanti, senza alcun tipo di mascherina, i lavoranti tolgono a mani nude i liquami e gli ingorghi che bloccano le fognature. Respirando fumi tossici che per alcuni diventano fatali.

“È un lavoro duro, nei canali di scolo sono circondato da colonie di scarafaggi”, spiega Eric ai giornalisti. “Quando la sera torno a casa e avvicino le mani alla bocca per mangiare, sento la puzza di liquame”. L’uomo, di 40 anni, si è fatto assumere per pulire le fogne della città portuale di Karachi, così da poter mantenere la sua famiglia. Ed è proprio la sua famiglia la sua prima preoccupazione. “Dopo aver appreso la notizia delle ultime morti, penso a cosa potrebbe accadere alla mia famiglia se a morire fossi io. Ma Gesù Cristo si prenderà cura di loro. Non mi interessa della mia vita finché posso garantire alla mia famiglia una vita dignitosa”, ha detto Eric ai giornalisti.

Preoccupato e spaventato è anche Michael Sadiq: “Ho visto la morte da molto vicino”, confessa. Ciò a cui si riferisce Michael è la morte di suo cugino, avvenuta a seguito di un intervento effettuato proprio nelle fognature. Il corpo dell’uomo è stato travolto da “un’ondata di acqua nera, putrida, che trasportava sabbia, pietre, fanghi”, accompagnata da gas tossici. Per Masih non c’è stato nulla da fare, nemmeno il tentativo di Michael è riuscito a salvargli la vita.

Sei cristiano? Allora lavori nelle fogne! Ecco dove succedeultima modifica: 2020-05-06T09:21:52+02:00da riccirinaldonew
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